Rivelazione Creativa © di Silvana Sandri
   
 

LA GESTALT

“Il tutto è diverso dalla somma delle parti” (F. Perls)

 “Il tutto è diverso dalla somma delle parti” (F. Perls)
Fotografia di Giacinto Olivieri

Nata come terapia corporea ed emotiva, la si può considerare più che altro un modo di affrontare la vita, una vera “arte di vivere”. Il suo obiettivo primario è quindi favorire lo sviluppo della persona nella sua interezza.
Il suo fondatore, Friedrich Perls (1893-1970), si formò come psicoanalista in Germania, ma fu influenzato nella sua vita da numerose correnti terapeutiche all’avanguardia e legate alle filosofie orientali.

Secondo il suo pensiero, ma soprattutto con la sua pratica terapeutica, Perls afferma che l’essere umano desidera crescere, migliorarsi, svilupparsi e realizzarsi; le sue aspirazioni intellettuali e spirituali lo realizzano, sono parte della sua natura profonda, quanto i suoi bisogni istintivi primari.

La parola “Gestalt” indica un processo, una “messa in forma” delle proprie percezioni. Nella sua visione olistica della persona, Perls sostiene che non è possibile separare l’aspetto corporeo dal quello mentale e spirituale, che la persona va considerata ed aiutata nella sua globalità.
Nell’approccio con il mondo, ognuno di noi non può prescindere dalla relazione, con se stesso e i propri vissuti emozionali ed esperienziali, con l’altro, con le cose e gli eventi. Ma ciò che spesso ci muove in una direzione è la soddisfazione di un bisogno irrisolto, più che un desiderio trasparente di crescita e trasformazione.

Acquisiamo così dei comportamenti automatici, regolati da meccanismi stereotipati, indossiamo maschere e ruoli che spesso non sono adeguati, o che ci fanno soffrire, e che non producono l’effetto desiderato; ci muoviamo per chiudere “gestalt incompiute”, situazioni irrisolte.

Se, per esempio, una bambina ha trovato conveniente piagnucolare quando doveva ottenere qualcosa dai genitori ed in tal modo veniva soddisfatta, probabilmente, nei momenti di crisi, perpetuerà questo atteggiamento da adulta, finché si accorgerà che questo la esclude da un reale contatto emotivo e da una sana presa di coscienza e di responsabilità nelle relazioni.

Come superare queste trappole che ci mantengono nella crisi e nell’ambiguità, per riuscire ad investire l’energia necessaria in mete adeguate alla nostra crescita interiore ed ai nostri desideri più profondi di realizzazione?

Il primo passo è la richiesta di aiuto. Il riconoscimento che per quanto possa essere efficace l’introspezione individuale, una figura esterna e competente che ci rispecchia e di cui fidarsi è fondamentale per osservarsi da un altro punto di vista.

Apprendere il concetto del “qui ed ora”, dis-identificarsi dal problema per guardarlo sotto un altro aspetto, stare nelle emozioni e nelle sensazioni del corpo, imparando ad ascoltarsi, a rispettarsi, a scegliere, sono passi importanti e comuni a tante tecniche di lavoro proprie della pratica della Gestalt (sedia calda, statue, lavoro corporeo, messa in scena, espressione artistica) o acquisite da altre correnti di pensiero.

Ogni operatore in Gestalt sviluppa lui stesso la propria creatività e integra la pratica professionale con ciò che è, con gli aspetti della personale competenza di vita, per offrire sostegno alla persona nel trovare la propria strada e la propria migliore modalità di affrontare la vita.

L’obiettivo finale è l’autonomia personale, la capacità di prendersi in carico, di ascoltare e gestire le proprie emozioni, di non delegare ad altri la propria realizzazione.

 

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