Rivelazione Creativa © di Silvana Sandri
   
 

ESPRESSIONE CORPOREA

“La danza è una poesia in cui ogni parola è un movimento” (Mata Hari)

“La danza è una poesia in cui ogni parola è un movimento” (Mata Hari)
Fotografia di Giacinto Olivieri

Il linguaggio del corpo ci coinvolge da prima della nascita; con il corpo è impossibile non comunicare e la comunicazione non verbale è la principale fonte di informazione sul nostro stato al di là delle parole: il corpo trasmette emozioni, reazioni, aspettative. Il corpo non mente.

Eppure con la socializzazione, oltre a riconoscerci con gli altri, impariamo anche a conformarci opportunamente, ad utilizzare comportamenti e atteggiamenti stereotipati, limitando l’estensione delle nostre possibilità espressive, per sentirci parte, per stabilire rapporti su basi condivise, spesso pagando un prezzo alto: la possibilità di ascoltarci, di metterci in contatto con le nostre emozioni e i nostri sentimenti più autentici.

Quando mai pur essendo sereni in una tiepida giornata di primavera, in autobus ci metteremmo a seguire i movimenti della strada accompagnandoli con un’accentuata oscillazione del corpo, delle gambe e delle braccia? Quali spazi ci concediamo per muovere il corpo secondo le sue esigenze, in sintonia con le sensazioni e le emozioni?

In molte attività di gruppo orientate alla crescita personale ed al miglioramento delle relazioni si invita alla riscoperta della propria interiorità con l’utilizzo di tecniche di espressione corporea e gestuale che favoriscono l’esplorazione di vissuti emozionali a livello simbolico, prima della consapevolezza.

Così possono emergere le cosiddette “maschere”, i nostri modi convenzionali di impersonare ruoli socialmente accettati che però ingessano l’autentica e profonda comunicazione io-tu, il vero contatto emotivo.

Il lavoro corporeo in Gestalt comincia dall’ascolto e dal contatto con se stessi e con l’altro; l’attivazione si avvia sempre con una presa di coscienza del “qui-ed-ora”, del proprio stato fisico, emotivo, mentale.

Si può sviluppare partendo da uno sguardo prolungato, da una sensazione fisica, da un movimento rituale, da un respiro o da un tono di voce.

Il lavoro corporeo può avere diversi gradi di intensità e può procedere come inizio di un’attività, o prendere il via da un’altra forma espressiva già realizzata.

Esperienza fondamentale e centrale diventa quindi il processo di amplificazione, che non significa obbligatoriamente esasperazione del gesto, ma dilatazione della percezione e della modalità espressiva, al fine di generare un cambiamento emozionale, una presa d’atto o anche un insight.

Il lavoro sul corpo può trasformare semplici parole o gesti in danza, in espansioni emotive mirate e gestite, in movimenti di slancio corporeo, di apertura del respiro e della voce.

La portata e la risonanza di questo tipo di lavoro sono molto intense all’interno di un gruppo, che può essere guidato a partecipare attivamente, secondo il caso, con un incitamento vocale o ritmico.

Il percorso di espressione corporea guida alla emersione, alla comprensione e all’elaborazione di situazioni e di “file” di memoria nel qui-ed-ora, per determinare l’integrazione della sensazione e del vissuto valorizzando ed ascoltando il corpo.

 

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